Tuesday, October 2, 2012

IL TALENTO “PAGATO” A SIGARETTE LA VITA DEGLI ATTORI ALBANESI DURANTE GLI ANNI DEL REGIME"

Sono passati 60 anni dalla costituzione dell'istituto cinematografico “Shqiperia e Re” di Tirana.

L’anniversario è l’occasione per ripensare alle vecchie “leggende” del cinema albanese.

Molti attori hanno “lasciato questo mondo”.

Altri hanno lasciato l’Albania quando il Paese non era libero, pagando il duro prezzo dell’infamia provocata dalle bugie diffuse dal vecchio regime.

Quelli che vivono ancora a Tirana, a Durazzo o in qualche villaggio del Paese, sono reduci di una “guerra fredda” che il Comitato Centrale combatteva anche con il cinema, anche assegnando un ruolo in un film. E i film erano attentamente vigilati e censurati, perfino le innocenti storie d’amore.

Non era una vita facile per gli attori albanesi e, in generale, per gli artisti: eccetto rari casi, non erano dei privilegiati. Venivano portati sul set viaggiando per chilometri su un camion scassato, lontani dalle loro famiglie, magari per settimane. I turni erano duri e i ciak si protraevano fino all'alba.

In cambio, ricevevano un “buono quotidiano” che bastava a malapena per comprare un pacchetto di sigarette albanesi, sufficiente solo per lasciare andare in aria il fumo che nascondeva la rabbia.



E intanto, a pochi chilometri di distanza, oltre lo Stretto di Otranto, Mastroianni, Sordi e Totò, diretti da grandi maestri come Fellini, De Sica e Pasolini, potevano “giocare” liberamente con i loro personaggi e diventare famosi in tutto il mondo.

E un po' più là, Alain Delon e Jean-Paul Belmondo facevano liberamente cinema e politica.

La vera ricompensa gli attori albanesi non l’hanno ricevuta sul set o all’uscita dei loro film, ma tanti anni dopo, quando i loro concittadini, liberi da controlli dei servizi segreti, hanno potuto rivedere e riscoprire i loro film e il loro talento ed esprimere senza problemi pareri e critiche.

Oggi i vecchi attori albanesi rivivono nella memoria di una nazione intera.

Sono i nostri “eroi”, impressi per sempre su pellicola, anche se tante bobine giacciono abbandonate in qualche angolo nascosto nei vecchi magazzini.

Interpretarono ruoli memorabili con un’unica aspettativa: non il denaro, ma il desiderio d’essere chiamati e ricordati dagli spettatori con il nome del personaggio che interpretavano... al costo di un pacchetto di sigarette al giorno.

Oggi, il sessantesimo anniversario della nascita dell’istituto cinematografico “Shqiperia e Re” ci dà l’occasione di rendere omaggio a tanti attori di talento, meno fortunati dei loro colleghi occidentali, ma sicuramente non meno bravi.

Teniamoli nella nostra mente e nei nostri cuori, questi “Oscar” albanesi.

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